di Massimo Di Nonno
La domanda che mi hanno rivolto in molti era: “ma perché ci trattano in questo modo? Senza dignità. Noi in Tunisia ai profughi che arrivavano dalla Libia li abbiamo aiutati”. Ho potuto vedere con i miei occhi quanto lavoravano i volontari tunisini nel campo profughi di Choucha al confine con la Libia.
Infaticabili provvedevano alle esigenze di un campo che ogni giorno accoglieva 1000 persone che arrivavano dalla Libia. A tutte le ore e sempre molto disponibili. Nel periodo in cui sono stato in Tunisia, il campo ha ospitato anche 20000 persone.
Rientrato in Italia sono ripartito subito per Lampedusa. Lo scenario era completamente diverso. I migranti sbarcati sull’isola venivano abbandonati a loro stessi. Forse immaginavano di arrivare, dopo ore o giorni di navigazione, e non certo su una nave da crociera, e di trovare qualcosa di caldo da bere, un letto al coperto, o magari anche solo una coperta.
Invece niente di tutto ciò. Un sacco letto di carta e la campagna intorno al porto.
Per giorni in questa condizione. E questo solo per i giochi politici tra Italia, Francia ed Europa.
Io da italiano mi sono sentito in dovere di chiedergli scusa, da europeo mi viene da dirgli “welcome in Europe”.
Sull’immigrazione ognuno puo avere le proprie idee ma sulla dignità delle persone no.
L'idea di inserire una foto dei volontari tunisini che giocano a pallone, dopo giorni di massacrante lavoro, accanto ad una scattata a Lampedusa, è un tentativo di restituire alla gente di questo paese una dignità che gli è stata negata a Lampedusa.